Nel luglio 2007 Il Ministero dell’Agricoltura spagnolo presenta la richiesta alla Commissione Europea per inserire anche la dieta mediterranea fra i monumenti e i tesori naturali del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità . “Un immenso patrimonio immateriale forgiato dalla confluenza di continenti e culture, che comporta benefici importanti per la salute umana e quindi contribuisce a migliorare la qualità della vita delle persone“.
Il testo spagnolo sostiene il valore universale della dieta mediterranea, che “contribuisce alla produzione locale, favorisce un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e promuove gli scambi regionali, contribuendo al dialogo culturale e alla rivitalizzazione economica di tutte le aree del Mediterraneo”.
Sempre nel 2007 – il 16 luglio – il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’UE approva la “Difesa della dieta mediterranea e sostegno per la sua iscrizione nella Lista rappresentativa”.
Nella Dichiarazione finale dei Ministri dell’Agricoltura dei Paesi membri del ciheam (Saragozza 3-6 febbraio 2008), si fa esplicita menzione della candidatura della dieta mediterranea per l’iscrizione nella Lista unesco.
Il Senato Italiano, nel giugno 2008, con sua mozione, impegna il Governo “a proseguire […] e a sviluppare – d’intesa con la Spagna, la Grecia e il Marocco […] tutte le iniziative necessarie per l’inserimento della dieta mediterranea nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità e a predisporre […] di concerto con le Regioni, gli enti locali e le organizzazioni di settore – tutti i provvedimenti necessari per la salvaguardia e la valorizzazione della dieta mediterranea nel territorio nazionale, con particolare riferimento alla compilazione dell’inventario; all’inserimento della dieta nei programmi generali di pianificazione; alla designazione o istituzione di un organo competente per la sua salvaguardia; alla promozione di studi scientifici, tecnici ed artistici […].
Per l’iscrizione della Dieta Mediterranea nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, L’Italia, nell’agosto 2009, invia la richiesta di candidatura che è presentata alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’unesco insieme agli altri tre Stati. La candidatura è transnazionale e coinvolge, oltre ai Ministeri per la Cultura, anche i Ministeri per le Politiche agricole e Alimentari dei quattro Stati del bacino del Mediterraneo: Spagna capofila,Italia, Grecia, Marocco.
La documentazione ufficiale presentata all’unesco da Spagna, Italia, Grecia e Marocco nell’agosto 2009 (con un supplemento nel gennaio 2010) ha come titolo “La diète Méditeranéenne. Candidature transanationale en vue de l’inscription sur la Liste Représentative di Patrimoine Culturel Immatériel de l’Umanité” che si suddivide nelle seguenti sezioni per 60 pagine (testo francese): Etats partecipants; Identifications et définitions de l’éléments (1); Contribution à la visibilité et à la prise de conscience, et encouragement au dialogue (2); Mesures de sauvegarde (3); Partecipation et consentement des communautés, groupes ed individus concernés dans le processus de candidature (4); Inclusion de l’élément dans un inventaire (5); Documentation; Cordonnées; Signature pour le compite de l’Etat partie.
A settembre dello stesso anno, a conclusione del convegno sulla Dieta Mediterranea di Pioppi, organizzato dall’Associazione per la Dieta Mediterranea: alimentazione e stile di vita”, gli scienziati Jeremiah Stamler, Henry Blakburn, Hirotsugo Ushima e Mario Mancini firmano una solenne dichiarazione in cui attestano che Pioppi è stata “la culla e la sede storica degli studi di Ancel e Margaret Keys”.
IL 13 marzo 2010 i rappresentanti delle comunità del Cilento (Italia), Koron (Grecia), Sorìa (Spagna) e Chefchaouen (Marocco) firmano la dichiarazione di chefchaouen con cui sostengono “la candidatura della dieta mediterranea presentata all’UNESCO per la sua iscrizione nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità […] riconoscendo che nel Mediterraneo si è formato nei secoli e continua a perpetrarsi, uno stile di vita che ha portato in maniera trasversale e olistica la dieta mediterranea […] e che la dieta mediterranea è un’ espressione importante e vitale d’identità collettiva e dei singoli membri di queste quattro comunità, accompagna la storia personale di ciascuno di loro ed è un vettore essenziale della loro identità”.
L’Italia è rappresentata da una delegazione guidata dal Capo di Gabinetto del Ministro delle Politiche Agricole, Giuseppe Ambrosio, dal Sindaco del Comune di Pollica, Angelo Vassallo, e dal Presidente del Parco, Amilcare Troiano.
Il 20 novembre 2010 a Nairobi (Kenya), con Decisione – 6,41, l’unesco, accoglie la Dieta Mediterranea come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, con la seguente motivazione:
“La dieta mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, alle colture, la raccolta, la pesca, conservazione, trasformazione, preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. La dieta mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale che è rimasto costante nel tempo e nello spazio, che consiste principalmente di olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, condimenti e spezie molti, tutti accompagnato da vino, sempre rispettando le convinzioni di ogni comunità. Tuttavia, la dieta mediterranea (dal greco stile di vita) comprende più di un semplice alimento. Essa promuove l’interazione sociale, dal momento che i pasti comuni sono la pietra angolare dei costumi sociali ed eventi festivi. Ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. Il sistema si fonda sul rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e artigianali collegate alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo di cui Soria in Spagna, Koroni in Grecia, Cilento in Italia e Chefchaouen in Marocco sono esempi. Le donne svolgono un ruolo particolarmente importante nella trasmissione delle competenze, così come la conoscenza di riti, gesti tradizionali e le celebrazioni, e la salvaguardia delle tecniche.
R.1: La dieta mediterranea è un insieme di pratiche tradizionali, conoscenze e competenze tramandate di generazione in generazione che forniscono un senso di appartenenza e di continuità per le comunità interessate;
R.2: la sua iscrizione nella Lista rappresentativa potrebbe dare ampia visibilità alla diversità del patrimonio culturale immateriale e favorire il dialogo interculturale a livello regionale e internazionale;
R.3: La nomina descrive una serie di salvaguardie degli sforzi intrapresi in ogni paese, assieme ad un piano di misure transnazionali volte ad assicurare la trasmissione alle generazioni più giovani e promuovere la consapevolezza della dieta mediterranea;
R.4: La nomina è il risultato della stretta collaborazione di enti ufficiali nei quattro Stati, sostenuto dalla partecipazione attiva delle comunità […];
R.5: La dieta mediterranea è stata inclusa nella lista del patrimonio culturale immateriale nei quattro Stati in questione che saranno inclusi in un inventario transnazionale del Mediterraneo […].