Sabato Visco

Torchiara (SA) 1888 Roma 1971. Docente di Fisiologia a Sassari (1925), Socio dei Lincei e Segretario del Comitato Nazionale di Biologia del CNR, diviene Docente di Fisiologia a Roma, deputato e Accademico d’Italia, membro del Consiglio Superiore della Demografia e, successivamente, socio fondatore della Società Italiana di Nutrizione Umana. Presidente della Società Italiana di Antropologia, della Società Italiana di Criminologia, assume anche la presidenza della Società italiana di Economia demografia e statistica e diviene membro del Comitato direttivo del Consiglio Nazionale delle Ricerche per la Sezione di Biologia. Direttore dei Quaderni della Nutrizione, della Rivista italiana di Sociologia, della Rivista di Psicologia, a partire dal 1923 è membro della Commissione statistica del Comitato di Igiene della Società delle Nazioni a Ginevra

L’inchiesta alimentare del 1929

Nel XX secolo l’analisi degli stili alimentari nel Meridione d’Italia e nel Cilento inizia con l’istituzione, nel 1929, della Commissione per gli studi sull’Alimentazione, sorta all’interno del Comitato Nazionale di Biologia del CNR di cui, già dal 1925, era segretario Sabato Visco. Tale commissione (Bottazzi, Niceforo, Quagliariello) proponeva di affrontare il problema dell’alimentazione come grande questione nazionale ed opera tra il 1928 e il 1935 avviando un’inchiesta alimentare in Italia col coinvolgimento di circa 10.000 famiglie. Per il Sud si individua, tra le altre, la provincia di Salerno. L’indagine si svolge tra l’8 aprile e il 7 maggio del 1929 e interessa 439 famiglie e 2644 persone. Per il salernitano vengono distribuiti, a cura di Gaetano Quagliariello, 1000 libretti e ne tornano compilati 724. La struttura: dati anagrafici e lavorativi; dati sanitari; provviste alimentari in possesso; dati agronomici e attività lavorative; abitudini alimentari; indicazioni statistiche inerenti le quantità di generi alimentari consumati. Metodologia: le razioni quotidiane in generi di mercato (pane, carne, grassi da condimento, ecc.); le razioni in principi nutritivi (proteine, grassi, carboidrati); le razioni energetiche per ognuna delle dieci categorie economico-professionali nelle quali sono state raggruppate le famiglie studiate di ciascuna provincia. Si danno inoltre e successivamente le razioni medie per tre grandi categorie che si ottengono dall’aggruppamento delle dieci: categoria dei rurali; categoria delle classi medie e superiori; categoria delle classi meno agiate. E da ultimo, le razioni per la popolazione considerata nel suo insieme, sempre provincia per provincia. Le dieci categorie economico-professionali analizzate sono: contadini che coltivano la terra propria e braccianti agricoli, contadini obbligati, proprietari, direttori di aziende commerciali e industriali, esercenti professioni liberali, addetti ai culti, impiegati pubblici e privati, impiegati subalterni, operai delle industrie, arti e mestieri, pescatori e marinai, esercenti piccole industrie e piccolo commercio, condizioni non professionali.

Per le nostre zone l’alimentazione, riguardo alle categorie rurali, risulta avere un carattere prevalentemente vegetariano, con elevato consumo di pane e ortaggi e modestissimo uso di carne, zucchero, latte, latticini, uova e, per alcuni mesi dell’anno, di frutta. Il risultato è un tipo di nutrizione essenziale ma, a volte, non confacente ai parametri vitali minimi di sopravvivenza.

Al Primo Convegno Nazionale per l’incremento delle produzioni agricole tenutosi a Roma il 5 dicembre 1936 Sabato Visco espone in un quadro di sintesi i risultati dell’inchiesta. Per il salernitano si sofferma sul valore del frumento nella dieta e sulle razioni medie giornaliere.

Nel 1935 aveva avviato una serie di studi sul valore nutritivo delle proteine del glutine, sulle miscele del latte e delle farine e sui grassi nell’alimentazione. Nel 1936 fonda l’Istituto Nazionale di Biologia nel quadro degli istituti scientifici del Consiglio Nazionale delle Ricerche. L’intento era quello di favorire le conoscenze nello specifico ambito della biologia che si andava allora delineando nel panorama scientifico internazionale: la scienza dell’alimentazione, studiata in quanto interrelazione fra l’agricoltura – fonte di risorse alimentari – e il benessere e la salute della popolazione attraverso la nutrizione.

Nel 1937 è Preside della Facoltà di Scienze della Regia Università di Roma. Anche l’Istituto Nazionale della Nutrizione risale al 1936 allorché Sabato Visco aveva inteso far nascere in Italia una struttura che si occupasse in particolare di scienza dell’alimentazione.

La sua attività di scienziato prosegue negli anni a ridosso della seconda guerra mondiale con una serie di ricerche e di studi sul rapporto tra vitamine e alimentazione con particolare attenzione al loro uso terapeutico che comporta una prima applicazione sperimentale, nel 1939, in alcune popolazione del Nord-Est colpite da un’endemia pellagrosa. Tabella

Le conclusioni:

  • La razione energetica è sufficiente, o quasi;
  • La razione proteica totale è abbastanza alta e in prevalenza di origine vegetale;
  • Il consumo di grassi è basso;
  • Gli alimenti nutritivi inorganici (calcio, fosforo e ferro) è deficitario;
  • Le vitamine dell’accrescimento e antirachitiche non rispondono ai reali bisogni.

Tabella

Importanza del frumento nella dieta (pane, paste, farina in %)

Popolazione

Proteine

Grassi

Carboidrati

Calorie

Classi medie superiori

50%

5,6%

5,6%

56,5%

Classi meno agiate

60,1 %

8,6%

8,6%

65,7

Classi rurali

61,1%

8,9%

8,9%

64,6%

Razione media giornaliera in principi nutritivi (in grammi)

Popolazione

Proteine

Grassi

Idrati di carbonio

Alcool

Calorie

Classi medie superiori

100

71

392

392

392

Classi meno agiate

99

56

445

445

445

Classi rurali

110

64

514

514

        514

Razione proteica giornaliera. Ripartizione delle famiglie (in %)

in deficit (meno di gr. 80)

in equilibrio (80-120 gr)

in abbondanza (più di 120 gr.)

16,40

61,96

21,64

Razione proteica giornaliera. Ripartizione delle famiglie (meno di gr. 80)

in deficit (> di 2750 cal.) in equilibrio (2750 – 3300 cal.) in abbondanza (< di 3300 cal.)

97,22

2,78